Un ricordo di Barbara Capovani

Il 21 Aprile 2023, nel cortile dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa, Barbara Capovani viene aggredita con una spranga e uccisa da un suo paziente. Barbara era una psichiatra molto nota in città. Di seguito il mio ricordo su Facebook, all’indomani della tragedia

 

Mi capitava spesso di vederla in centro, in sella alla sua bicicletta. A volte la salutavo, “ciao Barbara”, lei accennava un sorriso di risposta, ma dal suo sguardo un po’ imbarazzato capivo che non mi riconosceva. In effetti no, non poteva ricordarsi: andavamo allo stesso Liceo (il “Galilei” di Pisa), ma lei era molto più grande di me e ci conoscevamo appena. Per di più da allora sono passati tantissimi anni, quasi quaranta: una vita.
Eppure Barbara Capovani era un pilastro della scuola, ed era impossibile non conoscerla. Insieme a Guido Carpi e a tanti altri e altre, era una delle animatrici della lista di sinistra degli studenti. Per noi “più piccoli” – appena usciti dalle medie, e un po’ disorientati dall’ambiente austero del Liceo – era un punto di riferimento importante. A volte non capivamo bene cosa succedeva, cosa aveva deciso l’assemblea, cosa aveva deliberato la “lista”, cosa bolliva in pentola: in quei casi, bisognava per forza “andare da Barbara”.
Perché Barbara trovava sempre il tempo (e la pazienza) di rispondere alle nostre domande. Era anche quella che spiegava meglio le cose, che ce le faceva capire: per noi era una specie di “seconda professoressa”. Ricordo i tanti capannelli con lei al centro a parlare, e noi “piccoli” tutti intorno ad ascoltare. Era una ragazza solare, intelligente, sensibile, e molto dolce.
In tempi recenti, incrociandola per strada, ho pensato tante volte di fermarla, così, per dirle “ti ricordi, eravamo al Liceo insieme”, “ti ricordi quando ci spiegavi le cose”. Poi è sempre prevalso lo scrupolo di non essere invadente. E forse è giusto così.
Le notizie di queste ore sono terribili, e non riesco a commentarle. Mi resta in mente il suo sorriso, che avevo conosciuto tanti anni fa e che rivedevo, solare come allora, quando la incontravo per strada. Ciao Barbara