29
GENNAIO 2000
MOBILITIAMOCI
CONTRO I LAGER ITALIANI
A
MILANO CHIUDIAMO VIA CORELLI
PRESS: AGENZIE & QUOTIDIANI
IMMIGRAZIONE: CENTRI; MIGLIAIA IN CORTEO A MILANO
(ANSA) - MILANO, 29 GEN BM/MG
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- Alcune migliaia di persone (secondo gli organizzatori sarebbero
addirittura 20 mila, dopo una stima iniziale di 6-7 mila mentre le forze
dell'ordine non si pronunciano) prendono parte a un corteo partito poco
fa dai Bastioni di Porta Venezia, a Milano, e diretto verso il centro di
permanenza temporanea per immigrati di via Corelli.
Ad aprire la manifestazione, e' uno striscione con i nomi dei cinque immigrati morti a fine anno nel centro di accoglienza di Trapani e di un sesto nordafricano morto a Roma, ''uccisi - si legge nello striscione - dai lager del 2000''. A sorreggere lo striscione, tra gli altri, figura anche Sergio Cusani. Nelle prime file, gli esponenti dei Verdi Luigi Manconi e Carlo Monguzzi, l'attrice Lella Costa. Il corteo dovrebbe fermarsi poco prima di arrivare in via Corelli, dove non e' stato autorizzato l'accesso dei manifestanti (ad eccezione di una piccola delegazione). Gli organizzatori hanno diffuso ai partecipanti un volantino con ''istruzioni per l'uso'', che parla di azioni di ''disobbedienza civile''. Al centro del corteo, un centinaio di ragazzi con tute bianche, caschi gialli, maschere antigas e passamontagna, avanzano protetti da uno scudo formato da grossi pneumatici. Secondo le istruzioni diffuse ai partecipanti, nessuna azione deve essere compiuta prima dell'arrivo in via Corelli, dove pero' sono previste, appunto, ''iniziative di disobbedienza civile'' e atti di resistenza ''passiva'', per i quali i manifestanti sono organizzati anche per contrastare l'eventuale uso di lacrimogeni. Soddisfazione e' stata espressa da parte degli organizzatori per le notizie su una prima dismissione del centro di via Corelli ''Il centro sara' smantellato - ha detto Manconi - e questo conferma che erano giuste le nostre critiche di questi mesi. E' illegittimo chiudere in un luogo di detenzione chi non e' responsabile di reati penali. Questi centri sono di dubbia costituzionalita'''. Per Sergio Cusani, i centri come via Corelli ''sono piu' indecenti di un carcere: almeno in carcere ci sono delle regole e dei diritti acquisiti, mentre la' tutto quanto e' sospeso''. (ANSA). |
IMMIGRAZIONE: CENTRI; TANGENZIALE MILANO, 4 KM CODA
(ANSA) - MILANO, 29 GEN KIF
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- La chiusura di due delle tre corsie della tangenziale est di
Milano, dovuta alla concomitanza del corteo dei centri sociali diretto
nella vicina via Corelli, sta causando disagi agli automobilisti incolonnati
per circa 4 chilometri.
La chiusura, seppur parziale, dell'arteria nel tratto fra le uscite Rubattino e Forlanini e' stata decisa ieri dalla societa' Serravalle su richiesta della Prefettura. (ANSA). |
IMMIGRAZIONE: CENTRI; 'LIBERTA'' E LANCIO PANINI A CRONISTI
(ANSA) - MILANO, 29 GEN VO/MG
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- Giornalisti, fotografi e cameramen sono potuti entrare nel centro
di prima accoglienza di via Corelli, inaugurato giusto un anno fa, e parlare
direttamente con gli stranieri che vi sono ospitati. I cronisti, cui la
Prefettura aveva autorizzato l'accesso, sono stati accolti nel piazzale
antistante l'alta cancellata, all' urlo di ''liberta' - liberta''' e da
un lancio di pane e scatolette di pesce e carne.
Grazie alla mediazione del consigliere regionale dei Verdi Carlo Monguzzi, con le forze dell'ordine schierate a una decina di metri, i giornalisti si sono potuti avvicinare e sentire, dalle parole degli ospiti, le proteste per le condizioni di vita all'interno e le loro storie di ''ordinaria disperazione'', come le ha definite il sen. Luigi Manconi, che ha potuto attraversare la cancellata e visitare i 16 container. (ANSA). |
IMMIGRAZIONE: CENTRI SOCIALI IN PIAZZA, SCONTRI A MILANO
(ANSA) - MILANO, 29 GEN |
- In migliaia stanno hanno sfilando per le vie di Milano per protestare contro i centri di prima accoglienza per gli stranieri definiti 'lager'. Violenti scontri con le forze dell'ordine che hanno fatto uso di lacrimogeni. Un poliziotto ferito. Stamani si erano avuti altri scontri con la polizia a Genova dove un gruppo di giovani aveva tentato di 'liberare' un treno per raggiungere gratis Milano. |
IMMIGRAZIONE: CENTRI; DOPO CORTEI RESTANO SCRITTE E EUFORIA
(ANSA) - MILANO, 30 GEN 30-01-2000 18:17 |
- Il giorno dopo la manifestazione dei 10 mila, restano decine di scritte
sui muri di Milano, molta soddisfazione tra gli organizzatori e un ammonimento
al ministro dell'Interno Enzo Bianco: vigileremo perche' l'annuncio dello
smantellamento del centro di permanenza temporanea di via Corelli ''non
degeneri in una promessa da 'politicante'''.
Il percorso di sei chilometri seguito ieri dai partecipanti alla manifestazione contro il centro di via Corelli - sfociata anche in scontri con la polizia - il giorno dopo appare disseminato di scritte e graffiti, andati ad aggiungersi a quelli gia' numerosi presenti sui palazzi della zona. 'Chiudere Corelli' e 'D'Alema nei lager, i clandestini in Parlamento', si legge a caratteri cubitali in piazza Otto Novembre. Lungo i viali Regina Giovanna, Giustiniano, Sidoli e fino al cavalcavia Buccari, al termine del quale sono avvenuti gli scontri di ieri, si susseguono le scritte: 'No ai lager' e' la piu' ricorrente, insieme a 'Nessun uomo e' clandestino'. C'e' anche chi se l'e' presa con il defunto ex segretario del Psi e lungo il percorso ha scritto piu' volte: 'Bobo cucu' Bettino non c'e' piu''. Nell'ambiente dei centri sociali che hanno dato vita alla manifestazione, l'euforia e' diffusa, dopo l'annuncio della chiusura di via Corelli. Il Leoncavallo e l'associazione YaBasta!, anime del corteo di ieri, parlano di una ''indimenticabile giornata milanese''. |
IL MESSAGGERO
Domenica 30 Gennaio 2000 |
Solidarietà e clandestini / Migliaia al corteo dei Centri sociali
ma la battaglia era cominciata in Liguria
Guerriglia in piazza per gli immigrati «Centri di accoglienza lager», duri scontri con la polizia a Milano e Genova: 13 feriti dal nostro inviato
MILANO — «Il Viminale ha deciso di chiudere via Corelli».
L’annuncio arriva poco prima della partenza del corteo organizzato da centri
sociali, Verdi e Rifondazione — destinazione il centro di accoglienza temporanea
per immigrati da più parti accusato di essere un lager — ma non
basta. Un’ora più tardi, la testa del corteo — 10 mila persone,
20 mila secondo gli organizzatori — oltrepassa quel cavalcavia Buccari,
all’Ortica, definito confine invalicabile dalla Questura, e scoppia il
finimondo.
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IMMIGRAZIONE: CENTRI; SONO 11 IN ITALIA / SCHEDA
(ANSA) - ROMA, 30 GEN |
- Sono 11 attualmente in Italia i centri di permanenza, previsti dalla
legge per l'immigrazione per ospitare gli immigrati arrivati clandestinamente
e destinati ad essere espulsi. Due si trovano al nord (Torino e Milano,
a via Corelli), uno al centro (Roma, Ponte Galeria), quattro al sud (due
a Lecce, uno a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, e Lamezia
Terme, in provincia di Catanzaro) e quattro in Sicilia (Catania Fontanarossa,
Trapani, Termini Imerese e Ragusa).
Nei centri di permanenza lo straniero viene informato che verra' trattenuto ed insieme gli viene notificato il provvedimento di espulsione; ha diritto ad essere assistito da un difensore di fiducia o d' ufficio e in caso di allontanamento dal centro la misura sara' ripristinata con l' ausilio della forza pubblica. I tempi sono quelli stabiliti dalla legge (20 giorni prorogabili di 10). Devono essere garantiti liberta' di colloquio all' interno e con visitatori esterni, di corrispondenza, anche telefonica, e i diritti fondamentali della persona. Possono accedere al centro familiari, conviventi, difensori, ministri di culto membri di associazioni autorizzate mediante convenzioni. Per la gestione e' possibile stipulare convenzioni con Enti Locali o altri soggetti pubblici o privati sotto la supervisione del prefetto. (ANSA). |
LA REPUBBLICA
(29 gennaio 2000) |
Tensione e tafferugli nel capoluogo milanese durante la manifestazione
per la chiusura del centro di via Corelli
Corteo pro-immigrati, scontri e feriti a Milano e Genova Un agente colpito alla testa, alcuni squatter in ospedale
MILANO - Scontri tra forze dell'ordine e manifestanti, feriti, lacrimogeni e cariche della polizia: tensione e violenza oggi durante la manifestazione a favore degli immigrati e contro il centro ("un lager") di permanenza temporanea per extracomunitari di via Corelli. Quattordici i feriti (dieci agenti, quattro manifestanti, prognosi dai tre ai dieci giorni) anche a Genova, alla stazione Porta Principe, dove i manifestanti, che volevano partire senza biglietto per raggiungere il capoluogo lombardo, si sono affrontati con i poliziotti. A migliaia in strada anche a Firenze: uno striscione è stato appeso sulla facciata del consiglio regionale, ma non si registrano, per ora, incidenti. A Milano, gli scontri sono stati brevi, ma intensi, nel quartiere Ortica, non lontano da via Corelli: le forze di polizia hanno sparato lacrimogeni contro la testa del corteo, aperto da militanti del Leoncavallo, che indossavano tute bianche, caschi gialli, maschere antigas, passamontagna e scudi. Secondo il deputato verde Paolo Cento sarebbero stati sparati una cinquantina di lacrimogeni. Secondo un primo bilancio un agente è stato ferito dopo essere stato colpito in testa da un sasso, ma le sue condizioni non preoccupano. Contusi alcuni manifestanti, con prognosi di pochi giorni. La situazione è degenerata quando il corteo è arrivato in prossimità del centro di accoglienza (che probabilmente verrà chiuso nelle prossime settimane). Sotto un cavalcavia sono cominciate le cariche e il lancio degli oggetti, mentre una nube acre avvolgeva tutta la zona, azzerando la visibilità. Dopo il primo attacco, lentamente, la situazione è tornata alla normalità e sono cominciate le trattative per permettere a una delegazione di recarsi in via Corelli. La guerriglia alla stazione di Genova è invece cominciata all'ora di pranzo. "C'erano 50 ragazzi, alcuni dei quali giovanissimi, tutti con le mani alzate. Dall'altra parte uno schieramento di oltre 100 agenti. Non c'è stata alcuna scintilla, alcuna provocazione. All'improvviso, la polizia ha attaccato e molti giovani hanno continuato ad essere picchiati, una volta a terra": la pesante denuncia è di Franco Zunino, consigliere regionale di Rifondazione comunista che era alla stazione in partenza per il capoluogo milanese. Diversa la versione fornita dalla questura genovese: l'intervento delle forze dell'ordine è stato richiesto dai responsabili delle Ferrovie dopo il fallimento di una lunga trattativa tra i manifestanti ed il dirigente di Asa passeggeri. Motivo: il costo della trasferta. I manifestanti chiedevano il viaggio gratuito, le Ferrovie erano disposte a concedere un prezzo "politico" di 15.000 lire per il biglietto di andata e ritorno. Su questo sarebbe nato lo scontro. Alla fine, alcune decine di persone sono riuscite a partire, pagando diciotto mila lire. |